RIVIVI IL MYTHO: SACILE 2022

Sacile:
Mytho Marathon 2022

Sacile il “Giardino della Serenissima” è stato questo il meraviglioso teatro in cui è andata in scena la seconda tappa di MYTHO Marathon. Sacile ha consacrato nuovamente il grande talento del keniano Simon Kamau Njeri, autore di un incredibile forcing finale che gli ha permesso di superare a 2km dalla fine il connazionale Gilbert Kipleting Chumba a lungo in testa all'unica maratona del Friuli Venezia Giulia. Njeri ha così ottenuto il secondo successo consecutivo nella manifestazione friulana stabilendo nell'occasione anche il nuovo record della gara fermando il cronometro in 2:14:21. Tra le donne successo della bresciana Natalia Brignoli (3:14:28).
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Iniziative da non perdere

SACILE E IL SUO TERRITORIO

La Sacile che oggi noi conosciamo risale all’età rinascimentale e moderna, che è anche l’età dell’oro della Repubblica Veneta, alla cui “serenissima” ombra la città-porta del Friuli si sviluppò, a partire dal 1420. Pressoché invisibili, invece, e a malapena immaginabili, sono le vestigia più remote o magari primitive: quelle che fecero della città, posta in luogo strategico, all’incrocio di una strada regia con un fiume navigabile, sia un florido emporio commerciale, sia una munita piazzaforte dello stato patriarcale friulano. Caratterizzata dal corso del fiume Livenza, Sacile vanta diversi edifici di prestigio tutelati dall'Istituto Regionale Ville Venete: Palazzo Candiani, Palazzo Carli, Palazzo Ettoreo, Palazzo Ragazzoni e Villa Brandolini d’Adda situata in località Vistorta. Meritano una menzione anche l’irregolare Piazza del Popolo l’antico “Portus Sacili”, luogo di attracco per le barche mercantili che apre la vista sulla linea dei seicenteschi palazzi fondaco, e il Duomo di San Nicolò che per dimensione e la solennità, è sicuramente uno dei più suggestivi edifici sacri dell’intera regione.

CENTRO PALAFITTICOLO DI PALU’ DI LIVENZA

Il sito di Palù di Livenza, situato nella zona umida e paludosa che si estende tra i comuni di Caneva e Polcenigo a valle del fiume Livenza, è uno tra i più antichi siti palafitticoli dell'Italia settentrionale. Si tratta di un sito insediativo popolato fin dall'antico Paleolitico (4900 a.C. ca.). Dagli scavi effettuati sono emerse tre diverse tipologie di strutture palafitticole che testimoniano un insediamento del luogo fino al Neolitico recente. Molteplici i materiali ritrovati, dagli oggetti e strumenti in pietra a quelli in ceramica (i reperti archeologici rinvenuti nel sito sono attualmente conservati nel Museo Archeologico del Friuli Occidentale). Grazie all'eccezionalità della datazione storica dei ritrovamenti e all'importanza che l'area archeologica ricopre in Italia, nel giugno 2011 il Palù è stato iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. Ma il Palù di LIvenza, oltre che per le sue peculiarità archeologiche note fin dall'800, è anche un luogo di grande interesse naturalistico, dove trovano vita diverse specie avifaunistiche palustri e varie piante igrofite.

POLCENIGO: UNO DEI BORGHI PIU’ BELLI D’ITALIA

Un insieme di molteplici elementi naturali, storici e artistici ha permesso a Polcenigo di essere inserito nella prestigiosa lista dei Borghi più belli d'Italia. Testimoni della sua lunga storia sono oggi i resti del castello medievale, alcune dimore signorili del Cinque e Seicento e varie chiese, tra cui quella della SS. Trinità collocata nel magnifico scenario delle sorgenti del fiume Livenza. Tutto il contesto naturale è caratterizzato dalla ricchezza di acqua: oltre al Livenza, sono di indiscutibile fascino anche le vicine sorgenti del Gorgazzo, acque dal colore cristallino che scaturiscono da una cavità carsica.
Polcenigo ospita il Museo dell'Arte Cucinaria, in ricordo delle generazioni di cuochi emigrate in tutto il mondo. Tra gli appuntamenti, il più antico è la Sagra dei sést, cioè dei cesti e, più in generale, del vimine, del giunco e della rafia, che si tiene la prima domenica di settembre.

FONTANAFREDDA E L’ANTICA PIEVE DI SANTA MARIA

Situata ad una decina di chilometri ad ovest di Pordenone, Fontanafredda è un comune le cui origini antiche sono dimostrate dal rinvenimento di alcune sepolture di età romana imperiale, mentre il termine compare, come Fontanafrigida, in un'attestazione del 1199. E’ indubbiamente la Pieve di Santa Maria Assunta edificata in località Vigonovo la principale attrazione di questa piccola cittadina. La Pieve edificata in stile neoclassico a partire dal 1857 su progetto dell’arch. Lorenzo Armellin, venne realizzata demolendo il precedente edificio riferibile alle ricostruzioni avvenute dopo le invasioni turche della fine del XV secolo. Esternamente risulta per buona parte priva di intonaci evidenziando l’apparecchiatura muraria in sassi a spacco e mattoni a vista. La facciata impostata su una zoccolatura in pietra è tripartita da quattro semicolonne, con basamenti e capitelli ionici in pietra scolpita. Dietro le colonne una cornice posta a due terzi taglia trasversalmente la facciata segnando un primo ed un secondo registro.